“Eccola
la radura! Vi avevo detto che conoscevo la strada! Ma nessuno si fida
mai di me. Nessuno ascolta mai quello che dico. Perché? Come questa
testa di legno! Quante volte credete che le abbia detto che
quell'uovo non può essere suo? Eppure, ostinata, non mi vuol dare
retta”.
I
sette compagni avevano raggiunto un punto della foresta in cui si
apriva una radura. Vi cresceva dell'alta erba dorata. Nel centro si
ergeva una roccia e accanto ad essa si innalzava una lanterna di
legno e vetro dai contorni rossi, coperta da un tetto circolare e
scuro. La porticina di vetro era aperta, ma dentro non c'era una
candela, come ci si sarebbe potuto aspettare. Bensì una risma di
piccoli fogli di carta.
I
sette si avvicinarono.
Rose
si posò sulla roccia e a quel punto qualcosa accadde. La porta di
vetro si chiuse e una voce si propagò nell'aria.
“Per
tutti i buchi senza compagni! Chi giunge alla roccia delle colombe di
carta? Ma certo, ma certo! Vi manda la regina in cerca di risposte. E
le avrete, ve lo assicuro.
“Ma
prima di tutto dovete decidere se le desiderate davvero. Talvolta
chiediamo qualcosa e solo dopo aver avuto la risposta ci rendiamo
conto che l'ignoranza era preferibile”.
Mèra
si fece avanti.
“Ho
viaggiato un mese intero per conoscere, non tornerò al mio stagno
senza risposta!”
“Molto
bene” riprese la voce “Guarda intensamente la roccia pensando a
tutte le domande per le quali vorresti una risposta. Ogni foglio ne
porterà una. Quello che afferrerai, avrà la risposta che più ti
preme”.
Mèra
eseguì. Dopo pochi minuti dalla lanterna uscirono numerosi uccelli
di carta che presero a volare d'intorno. Afferrò un volatile, mentre
gli altri si levavano in cielo diventando piccioni grigi.
Quello
che aveva catturato si spiegò nelle sue mani e lei poté leggere
poche parole scritte in inchiostro blu:
Quando
l'acqua è immobile e il vento non soffia, nel giorno in cui
l'inverno nel sud inizia, ecco che lo stagno si increspa e ciò che
aspetti accadrà.
Rinfrancati
dal suo esempio, anche gli altri si fecero avanti.
Rose
rimase appoggiata alla roccia per qualche secondo, poi uscirono non
meno di venticinque uccelli di carta dalla lanterna. La fata volò
sopra uno di essi che planò dolcemente sull'erba.
Un
dì lo sarai. Sul trono di pietra sederai e i tuoi capelli di petalo
faranno rosa i rami del vecchio platano. Non tutto è ciò che
sembra. Non temere quel ponte, né le sue profondità.
Anche
Lènor, il gatto scettico e petulante si avvicinò alla roccia. Una
sola colomba ne uscì.
Rispettati.
Rispetta. Vuoiiti bene. Così avrai ciò che brami. Non lamentarti
sempre e non dire sempre “no”. Amici ne avrai di inaspettati.
Kahla
si avvicinò lentamente alla roccia. Temeva quel confronto. Aveva
molte domande, ma solo una l'aveva spinta a mettersi in viaggio.
Non
farti dire da altri ciò che sei. Se tutti fanno in un modo, non
significa che sia giusto. Ama il figlio che nascerà e curati della
sua felicità. Amalo anche se diverso.
Karàd
non si avvicinò. Karàd, abitante degli alberi casa. Lui si occupava
di essi e conosceva ciò che gli necessitava.
Infine
fu il turno di Taros. Anche lui aveva molte domande. E quando la
porticina della lanterna si aprì, ne uscirono centotrentasette
uccelli di carta. La maggior parte prese il volo immediatamente, la
carta trasformata in piume, ossa e carne; e tubare concitato. Alcuni
volteggiavano sopra alla sua testa.
Uno
scese e gli si posò sulla spalla mentre anche gli ultimi diventavano
piccioni. Taros prese il foglio.
La
tua famiglia ti aspetta. Il tuo compito è concluso. Puoi tornare a
casa.
I
compagni si guardarono in silenzio. Era il momento di salutarsi.
“Una
avventura interessante sotto molti punti di vista. È stato un
piacere conoscere tutti voi. Vi auguro ogni migliore fortuna per le
vostre future imprese”.
Mèra
aveva parlato per tutti. Sorrisi malinconici si formarono sulle loro
facce.
Poi.
Ares
si era avvicinato alla roccia, la fissava con uno degli occhi. La
testa voltata. E la porta si aprì nuovamente.
Nessuno
aveva pensato che anche il pollo avrebbe potuto avere delle domande.
Ne
uscì un solo piccione di carta che si aprì di fronte alle sue zampe
e tutti lessero le parole:
Sei un pollo saggio, Ares. La risposta è sì. Tu e i tuoi compagni vi
rincontrerete presto. Tutti e otto assieme.
[Ti è piaciuto il viaggio? Qualche personaggio ti ha colpito? Chi, fra tutti, è il tuo preferito? Quale di queste otto finestre ti è piaciuta di più? E tu? Che cosa avresti chiesto alla Roccia dei piccioni di carta? Oppure, che cosa ti piacerebbe ricevere come risposta? Faccelo sapere con un commento!]
[Ti è piaciuto il viaggio? Qualche personaggio ti ha colpito? Chi, fra tutti, è il tuo preferito? Quale di queste otto finestre ti è piaciuta di più? E tu? Che cosa avresti chiesto alla Roccia dei piccioni di carta? Oppure, che cosa ti piacerebbe ricevere come risposta? Faccelo sapere con un commento!]
Ti sei perso qualcosa? Rileggi qui:
La Grande Foresta I - Rose
La Grande Foresta II - Un uomo e il suo pollo
La Grande Foresta III - Lo stagno che non ghiaccia
La Grande Foresta IV - Colei che gonfia l'uva
La Grande Foresta V - Porte improbabili
La Grande Foresta VI - La faina, il suo uovo e il gatto petulante
La Grande Foresta VII - La regina della foresta
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